Finalmente il presidente del Consiglio si è deciso a comunicare all'Italia la data del referendum sulle riforme costituzionali. Si terrà il 4 dicembre cioè la data ultima per poter essere convocato. Caso strano a ridosso di un possibile ponte con l'8 dicembre in piena continuità con le scelte fatte in passato (vedi referendum sulle trivelle) e coerente al fastidio che il premier prova verso qualsiasi consultazione elettorale. Dopo la truffa del quesito elettorale, disegnato su misura per far avvantaggiare il proprio interesse, ora gioca a spostare la data il più lontano possibile in modo di aver più tempo per sovvertire tutti i sondaggi che danno il "NO" in vantaggio. Una scelta che dimostra la debolezza di una schiforma o anzi di una (anti)riforma studiata per divertare il padrone assoluto di questo Paese alla faccia della sovranità popolare e della semplificazione.
Resta un'unica cosa da fare, andare a votare in tanti il 4 dicembre e votare "NO" per mandare a casa la arroganza sua e di tutti quei leader europei che pensano di poter - continuando a contare su un maggiordomo a Palazzo Chigi - di calare dall'Europa le decisioni che più li avvantaggiano in termini economici e di politiche industriali. Difendiamo il futuro nostro e dei nostri figli, il 4 dicembre votiamo affinchè Renzi possa fare il ponte dell'8 dicembre però non più da presidente del Consiglio ma da premier dimissionario.
Claudia Porchietto
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